JULIAN MCMAHON ITALIAN FORUM

LA TRAPPOLA, GDR alla conquista di Sean McNamara

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Ilaria Cole
view post Posted on 7/1/2005, 01:02




"Perfetto, fra un paio d'ore andrà benissimo" rispondo al sergente prima di salutarlo. *Certo che avrei bisogno di riposare* rifletto fra me e me, ma in questo momento è un lusso che non mi posso permettere. A questo punto ho due ore a disposizione e cerco di sfruttarle al meglio. Per prima cosa andrò a chiedere al nostro esperto di armi se ci sono novità sulla possibile arma del delitto, poi eseguirò i primi test dell'esame tossicologico, poi passerò nell'ufficio del dottor Delgado a chiedere a che punto è l'esame del contenuto dello stomaco.
 
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OnlyJulian
view post Posted on 9/1/2005, 11:25




Il tempo ti vola mentre fai tutte queste cose e qualche minuto in anticipo si presenta il sergente Wilson.
"Buongiorno dottoressa" ti saluta "ho avuto la conferma che anche la Monray si è sottoposta a mastoplastica nella stessa clinica delle altre due vittime" aggiunge mentre si passa una mano sul viso, esausto. "Non è un grande indizio, visto che è la clinica più in gamba di Miami, sembra, e se davvero il killer si dovesse accanire sulle donne che si sottopongono a chirugia estetica a Miami avrenmo un bacino di vittime potenziali impressionanti comnque, al momento, è l'unica pista che abbiamo."
 
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Ilaria Cole
view post Posted on 9/1/2005, 14:15




Nell'espressione del sergente Wilson leggo non solo la quasi assoluta mancanza di sonno, ma anche un profondo scoramento e un senso di impotenza.
Non è facile, ma mi sforzo di pensare positivo: "Se quel bastardo si accanisce contro la pazienti della stessa clinica per lo meno si possono circoscrivere le ricerche". Ma non riesco nemmeno io a nascondere la mia preoccupazione. "Se veramente si tratta della clinica più importante di Miami, sicuramente eseguiranno centinaia e centinaia di mastoplastiche in un anno. Non possiamo sapere quando e chi colpirà". Nel frattempo stampo dal PC il referto dell'autopsia, che ho già cominciato a trascrivere. Non è ancora completo, ma preferisco averlo con me, nel caso il chirurgo mi chiedesse qualche informazione sul decesso di Rachel. Prendo i fogli e li infilo in una raccoglitore nel quale avevo già inserito un altro stampato e alcune istantanee del corpo di Rachel scattate prima dell'autopsia.
Mentre ci avviamo ragguaglio il sergente Wilson sugli ultimi risultati. "L'esame del contenuto dello stomaco non rivela niente di particolare. Il suo ultimo pasto era un'insalata mista. Decisamente salutista, se non fosse per tutto quello che ha bevuto. Dalla concentrazione di alcool nel sangue direi che ha bevuto un paio di Long Island. Comunque non era una bevitrice abituale, da quello che ho potuto vedere.
Quanto all'arma del delitto, il nostro esperto mi ha detto che si tratta di un coltello da sopravvivenza Buck M9. E' in dotazione all'Esercito, però può essere acquistato senza autorizzazioni nelle armerie, per corrispondenza o su Internet. Ne avevo sentito parlare anche in Italia. Non è un gran che come qualità e ha un pessimo rapporto qualità/prezzo, ma più che sufficiente per assassinare barbaramente vittime indifese."
 
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OnlyJulian
view post Posted on 10/1/2005, 17:21




Ti ascolta attento, mentre salite sulla sua auto e lui mette in moto.
"Le farò avere oggi stesso le altre autopsie, così potrà vedere se trova se trova qualche punto in comune. L'arma del delitto non mi dice molto però, non sembra tenerci particolarmente a usare una determinata arma da taglio. Con le altre due vittime, ha usato dei normalissimi coltelli che si possono trovare in molte macellerie, se non in tutte le cucine di Miami. Caso strano però, le altre volte il coltello l'ha lasciato lì, accanto al cadavere. Stavolta invece, è sparito. Molto molto strano. Non può essere causale la cosa..." tace mentre riflette su questo particolare.
 
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Ilaria Cole
view post Posted on 10/1/2005, 19:40




Non puoi che concordare con lui. "Decisamente no". Taccio per un attimo, le sue rivelazioni sui precedenti delitti mi lasciano sconcertata. "A questo punto possiamo fare svariate ipotesi. O quel bastardo ci sfida cambiando qualcosa nel suo modus operandi, oppure c'è un altro assassino in giro. Ai notiziari ti spiattellano tutto ... quello magari ce l'aveva a morte con Rachel e ha deciso di ucciderla emulando le *eroiche gesta* del serial killer, però un assassino lascia sempre una propria firma. Magari è un ammiratore respinto. Oppure, se vogliamo essere ottimisti, il nostro uomo ha commesso un errore che - magari - ci potrebbe facilitare il compito. Coltelli del genere non sono certo comuni come i coltelli da cucina, però sono più diffusi di quello che si pensa" Mi fermo e per la tensione mi viene quasi da ridere. "Mi scusi, sergente, ho il brutto vizio di esulare dal mio campo e di giocare a fare il detective"
 
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OnlyJulian
view post Posted on 11/1/2005, 15:57




Lui ti fa un sorriso stanco senza guardarti, intendo a guidare nel traffico di Miami della piena mattina ormai.
"A me fa piacere, non sono assolutamente geloso del mio campo. Sarei un folle se lo fossi in un caso del genere. So bene che è necessario tutto l'aiuto che posso recuperare" sospira "niente sembra più escludere che siamo a che fare con un serial killer o comunque...su una serie di omicidi tra di loro collegati. Ho chiesto aiuto all'FBI, perchè mi mandino uno dei loro profiler che ci aiuti a tracciare un profilo dell'omicida. Ecco, siamo arrivati" parcheggia l'auto davanti a un elegante e moderno edificio, dai muri candidi che accentuano più la somiglianza con un centro benessere che con un'ospedale. Quando lo segui dentro, vedi che anche l'atrio (eleganti poltrone d'attesa, una moquette sobria dall'aria costosa, quadri astratti alle pareti di gusto squisito) non ricorda certo un'ospedale. Chissà se l'intento, non dichiarato, è quello di far dimenticare alla pazienti che è pur sempre un'operazione chirurghica quella a cui si stanno sottoponendo e non certo un massaggio shiatsu!
Sulle poltroncine sono in attesa due donne, che chiacchierano tra di loro come vecchie amiche. Una elegante signorina alla reception vi rivolge un sorriso solare.
"desiderate?"
Il sergente si avvicina al banco, in modo da farsi udire solo dalla receptionist:"sergente Wilson, polizia di Miami. Ho un appuntamento con il dr Mcnamara. Mi può annunciare?".
"Subito".
la donna solleva il telefono e compone un numero interno.
Non senti cosa dice, sei occupata a guardarti intorno. Ti giri a guardarla solo quando la donna parla di nuovo.
"Seguitemi, vi accompagno".
Vi guida verso una porta a vetri, che dalla sala d'aspetto introduce in un lungo corridoio con delle porte a ogni lato. Ecco, qua l'aspetto è già meno frivolo, più da ospedale. Da una delle porte esce un uomo, con indosso un camice da medico. La bellezza dell'uomo è talmente travolgente che è impossibile evitare di guardarlo. O accontentarsi di un'occhiata superficiale come l'educazione imporrebbe. L'uomo senza preoccuparsi di voi vi passa accanto, diretto alla sala d'aspetto che voi avete appena lasciato.
 
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Ilaria Cole
view post Posted on 11/1/2005, 20:49




*Ammazza quant'è bono questo* penso fra me e me. *E meno male che mi sono trattenuta, se no che figura*. Decisamente queste mie divagazioni sono fuori luogo, non trovandomi in quella clinica di lusso per una visita di piacere. Mi sento un po' tesa, catapultata in un mondo estraneo per una ragazza semplice come me. In Italia non avevo mai incontrato nessuno di importante.
*Ilaria, sii te stessa e vai* mi ripeto, continuando a guardarmi intorno e cercando di cogliere ogni piccolo particolare dell'arredamento, così poco di gusto americano.
 
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OnlyJulian
view post Posted on 12/1/2005, 16:48




La receptionist si ferma davanti all'ufficio dove pochi atitmi prima è uscito l'altro uomo. Bussa e un "avanti!", detto con voce piuttosto alterata, vi invita a entrare. L'uomo seduto alla scrivania non vi guarda subito, la sua mano giocherella nervosa con una matita e ti basta un'occhiata ai suoi occhi azzurri per accorgerti per sì, è davvero molto alterato come la sua voce denunciava. Ma appena posa lo sguardo su di voi, tutto ciò scompare. I suoi occhi si fanno sorpresi, come se in un certo senso, nonostante la telefonata che vi annunciava, si fosse già dimenticato di voi. Si alza in piedi di scatto, lasciando cadere la matita sul ripiano di mogano.
Il sergente si fa avanti, tendendo la mano e dando le vostre generalità. "dottore, mi dispiace disturbarla" aggiunge poi "ma abbiamo alcune domande da rivolgervi su una paziente della vostra clinica".
"Sì, al telefono me lo diceva. Sono naturalmente a vostra disposizione." Si rivolge a te e ti tende a sua volta la mano:"Sean Mcnamara, molto piacere di conoscerla".

Edited by OnlyJulian - 12/1/2005, 16:52
 
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Ilaria Cole
view post Posted on 12/1/2005, 22:08




"Piacere mio, sono Ilaria Walsh" gli rispondo stringendogli vigorosamente la mano abbozzando un leggero sorriso mentre sento che la mia solita ciocca ribelle mi sta scivolando fino a coprirmi la guancia destra.
Mi viene spontaneo il paragone col medico che ho visto uscire prima dalla stanza. E' difficile raggiungere la bellezza stratosferica di quell'altro, ma questo Sean McNamara è comunque molto affascinante. Mentre gli stringevo la mano ho notato i suoi splendidi occhi azzurri, che nonostante lo sguardo un po' sorpreso sono molto vivi e intensi.
In questo momento mi convinco di aver incontrato i più begli uomini di Miami in un colpo solo.
*Ilaria, torna coi piedi per terra* penso fra me e me, stupita da questo "strappo" alla mia inossidabile professionalità (o almeno così pensavo).
 
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OnlyJulian
view post Posted on 13/1/2005, 16:33




"Allora, in cosa posso esservi utile?" vi fa segno di accomodarvi sulle poltroncine poste di fronte alla sua scrivania mentre si siede a sua volta. Sembra aver riacquistato tutto il suo autocontrollo mentre si accinge ad ascoltarvi.
E' il sergente Wilson a prendere la parola:
"Le accennavo al telefono che desideravo parlarle di una sua paziente, la signorina Rachel Monray." fa una pausa "la ricorda?".
"Beh, non personalmente" il chirurgo posa la mano su una cartellina amaranto, posata di fronte a lui "appena mi avete detto il nome, ho cercato la sua cartella. Non ricordo personalmente la paziente, forse perchè l'operazione risale a più di un anno fa, come racconta la cartella. Inoltre, l'operazione a cui si è sottoposta da noi, una mastoplastica additiva, è l'operazione che ci viene richiesta con maggior frequenza" ti guarda di sfuggita, consapevole che essendo un medico forse sai di cosa sta parlando. Poi però, temendo che il sergente non capisca, precisa:"mi riferisco a un intervento di chirurgia plastica al seno".
Il sergente annuisce."E lei mi dice che eseguite molti interventi di questo tipo l'anno?".
"Oh sì, molti".
"Quanti nell'ultimo anno? me lo sa dire?".
Vedi il chirurgo aggrottare le sopracciglia, nel tentativo di ricordare. Non ti sembra scocciato, però vedi che le domande del sergente lo stanno sconcertando.
"Non so, dovrei controllare. A grandi linee direi almeno uno alla settimana..almeno. Ma posso chiedervi il perché di tutte queste domande?" guarda ora te ora il sergente, soffermandosi sul primo, poi sorride:"immagino che se la signora Monray avesse qualcosa da lamentarsi del mio intervento a quest'ora starei parlando con il suo avvocato, o ha deciso di venire direttamente da voi?" scherza, ma vedi che stringe gli occhi e sta cominciando a preoccuparsi sul serio.
Il sergente si appoggia allo schienale della poltroncina, senza staccare gli occhi dal viso del chirurgo:"immagino la signora non possa più lamentarsi di nulla ormai. E' morta."
"Morta?" Sean Mcnamara guarda Wilson, l'espressione stupefatta.
L'altro prosegue: "la notizia sarà sui giornali di domani, presumibilmente. E forse lo sentirà più tardi al notiziario".
In pocche parole Wilson riassume al chirurgo del ritrovamento del cadavere. Vedi Sean Macmanara ascoltarlo composto, la mano stretta a pugno appoggiata alle labbra.
"E'...è terribile" commenta poi, il bel viso leggermente impallidito"ma comunque, non capisco. Perchè siete venuti a parlare con me? Cosa c'entro? Non la ricordo. E' stata una mia paziente, ma a parte quello non c'è stato nessun legame tra noi"
Sta fraintendendo e stavolta quando parla guarda te, come in cerca di una qualche spiegazione da un medico come lui che possa aiutarlo a capirci qualcosa.
 
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Ilaria Cole
view post Posted on 13/1/2005, 21:51




Colgo nella voce del dottor McNamara una certa tensione. Occorre buttare acqua sul fuoco e smorzarla, non si può rischiare che questo colloquio si riveli inutile.
Mi sento come a un colloquio con i familiari dei miei *pazienti*, nel senso che devo cercare di misurare accuratamente le parole.
"Dottore, il sergente non voleva insinuare nulla circa i rapporti con le sue pazienti. Il motivo per cui chiediamo la sua collaborazione è molto più importante: Rachel Monray è stata massacrata a coltellate e il suo assassino ha infierito su di lei con una ferocia inaudita, continuando a colpirla anche dopo che era morta. Sospettiamo che ci sia un serial killer in circolazione, pronto a colpire di nuovo, e ogni particolare potrebbe essere utile per incastrarlo.
Ho eseguito l'autopsia questa mattina: la causa della morte è da attribuirsi a un fendente al cuore, talmente violento da dividerlo in due. L'arma del delitto non è stata ritrovata, ma molto probabilmente è uno di quei coltelli da sopravvivenza, o da caccia. Per uccidere basta un coltello a serramanico, figuriamoci un'arma del genere. Ho cominciato gli screening tossicologici. Prima di morire aveva bevuto e non ho riscontrato tracce di oppiacei.
Sarebbe importante dare un'occhiata alla sua cartella clinica e in particolare agli esami di laboratorio. Se faceva uso di farmaci tipo antidepressivi o ansiolitici potrò circoscrivere le ricerche, guadagnando tempo prezioso. Non ho ancora avuto i risultati degli esami istologici, potrei azzardare che non ho rilevato nulla di anomalo, ma qualcosa potrebbe essermi sfuggito.
Prendo un raccoglitore dalla valigetta e lo poso sulla scrivania. "Questo è un referto provvisorio dell'autopsia. Se vuole può dare un'occhiata"
 
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OnlyJulian
view post Posted on 16/1/2005, 10:28




Guarda il referto che tu gli tendi ma non allunga la mano per prenderlo, quasi che temesse che scottasse. Vedi sul suo viso passare in un attimo molte sensazioni: sconcerto, orrore e..una grande, grandissima pietà.
"Non ho bisogno di vedere il referto dell'autopsia dottoressa, per darvi le risposte che voi volete" è confuso e agitato, si vede da come tortura la povera matita che tiene in mano "ho riletto la cartella clinica prima di vedervi, mentre mi chiedevo il perchè della vostra visita anche se, Dio mi perdoni, non avrei mai immaginato un motivo del genere. La paziente, almeno quando è arrivata da noi, era in perfetta salute: non usava farmaci, nemmeno un banal sedativo per dormire. Era una normale donna americana sana e anche gli esami del sangue hanno confermato ciò che vi ho detto. L'unica anomalia riscontrata era un banalissimo livello di trigliceridi un po' più alto del normale ma per il resto era sana come un pesce. Questo però un anno fa" sottolinea con un gesto della mano guardandoti "per il presente...forse il suo medico curante in questo può aiutarvi meglio di me".
 
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Ilaria Cole
view post Posted on 16/1/2005, 17:27




"Sono d'accordo con lei, dottore. Ho già provveduto a contattare il precedente medico di Rachel e nemmeno a lui risultano particolari patologie a carico della ragazza. Insomma, le ha prescritto i soliti controlli di routine. Recentemente però, non sappiamo con precisione quando, ha cambiato medico, ma la sorella di Rachel non se ne ricorda il nome, almeno per il momento. Se comunque dall'esame tossicologico riusciremo a scoprire qualcosa in più riusciremo ad avere delle risposte".
Faccio "quella che ci crede" perché il dottor McNamara è preoccupato almeno quanto il sergente e quanto me. Mentre mi rivolgo a lui lo guardo dritto nei suoi limpidissimi occhi e mi sembra di leggere tutto il suo turbamento come un libro aperto.
Sento però che le mie energie si stanno esaurendo, e non è la prima volta, visto che spesso e volentieri, presa dal lavoro, mi dimentico di mangiare. Ho poi perso conto dei caffè che ho bevuto, la notte quasi insonne sta pagando lo scotto sul mio fisico, che è ancora un po' settato sul fuso orario italiano.
Il mio intuito mi dice che la soluzione del caso si sta allontanando dalle problematiche mediche e che il dottore difficilmente ci potrà essere ulteriormente utile, ma vorrei che questo colloquio si potraesse ancora. Il dottor McNamara mi fa una tenerezza incredibile e ne sono sorpresa. Forse mi ha colpito la sua reazione alla notizia dell'assassinio di Rachel. *Non mi aspettavo che uno dei migliori chirurghi plastici di Miami avesse un'anima* penso fra me e me.

 
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OnlyJulian
view post Posted on 17/1/2005, 12:38




Mentre eri persa in questi pensieri non ti eri accorta che il dottore ti stava studiando a sua volta, con uno sguardo indecifrabile.
"Voi non mi avete detto tutto" la frase, rivolta a entrambi, ti sorprende. Lanci un'occhiata al sergente Wilson che invece rimane impassibile.
"Voi mi nascondete qualcosa" prosegue Sean "nonostante l'efferatezza del delitto, perchè mi avete contattato? E' un anno che non avevo contatti con la vittima, bastava una telefonata per accertarvene" scuote la testa, poco convinto "c'è dell'altro per forza".
C'è una piccolissima pausa, poi il sergente si fa avanti.
"Ha ragione, dottore." il sergente lo osserva fisso, certo per cogliere le reazioni alla notizia che sta per dargli "noi siamo a parlarle non tanto perchè è il chirurgo della signorina Monray, ma perchè è lei è l'unico nostro collegamento, l'unico nostro indizio nel modus operandi dell'assassino".
"Collegamento?" lo vedi sbattere gli occhi sorpreso, mentre la verità fa capolino nella sua testa "mi sta dicendo che ci sono stati altri omicidi collegati a quello di questa povera ragazza?".
Il sergente assentisce, piano.
"Le sto dicendo proprio questo".
 
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Ilaria Cole
view post Posted on 18/1/2005, 00:56




Una potente scarica di adrenalina mi fa dimenticare completamente fame e stanchezza.
Riprendo la parola, consapevole di muovermi su un campo minato.
"Purtroppo sono appena stata trasferita a Miami, sto progressivamente riordinando il mio ufficio e non ho ancora avuto modo di esaminare attentamente i referti delle due precedenti autopsie. Il collega che mi ha preceduto deve essere un gran casinista" continuo, cercando di allentare un po' la tensione "Per il momento tutto quello che ho trovato è un appunto su un foglio di bloc notes in cui è scritto che la causa della morte è da imputarsi in entrambi i casi a ferite d'arma da taglio e che entrambe le vittime hanno subito una mastoplastica additiva presso la vostra clinica".
 
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127 replies since 24/11/2004, 16:51   2234 views
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