JULIAN MCMAHON ITALIAN FORUM

FAN FICTION GAME 2, Nip/Tuck 2° stagione: Kate is alive

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eileen grant
view post Posted on 10/12/2003, 02:36




Christian era riuscito ad assopirsi, un sonno quasi sereno nonostante gli ultimi sviluppi, almeno questo vide Alex Lopez non appena entrò discretamente nella stanza dell’amico e collega. Chiuse la porta con altrettanta cautela e si inoltrò nella stanza in penombra a causa delle tende ancora parzialmente chiuse per non irritare gli occhi ancora fragili del giovane chirurgo.

Alex appoggiò il vassoio che aveva portato con sé sul carrello portavivande sistemato vicino alla parete. Christian era stato talmente male che a nessuno aveva mai più sfiorato l’idea, in quei momenti, che sarebbe potuto tornare a mangiare presto. A dire il vero, la sensazione che era aleggiata durante quei terribili momenti era che Christian difficilmente avrebbe rivisto il sorgere del sole.

L’ortopedico sorrise guardando l’amico. Ora era vicino a lui e poteva notare con soddisfazione che tutte le macchie erano quasi scomparse da quel corpo una volta scolpito, ma che ora avrebbe sicuramente beneficiato di una efficiente e regolare riabilitazione.

Pochi minuti prima aveva studiato attentamente le ultime lastre che aveva chiesto per Christian durante tutto il check-up che gli altri medici avevano effettuato. Entrambe, a dire il vero, lo avevano lasciato soddisfatto. E pensare che gli ultimi avvenimenti avrebbero potuto peggiorare ulteriormente le cose … tutte le manovre per farlo vomitare, le procedure d’urgenza per inserirgli nuove flebo … di certo non si pensa a peggiorare una lussazione alla spalla, quando è della vita del paziente che si sta parlando …

La spalla sinistra di Christian sembrava essere andata completamente a posto. Ma quello che lo soddisfaceva di più era stato il constatare che le fratture alla mano stavano guarendo nella maniera migliore.

Sul volto di Alex Lopez aleggiò un ghigno. Si, il suo amico doveva rivedere il sole e non intendeva solamente in senso visivo. La metafora in quel momento gli sembrava appropriata. Con Kate vicino e i primi importanti segni che il suo corpo cominciava, seppure lentamente, un cammino costante verso la completa guarigione, era la migliore notizia che avrebbe potuto dargli.

Non prima, però, di un po’ di cibo da inserire in quel povero stomaco martoriato. Alex però era combattuto. Non avrebbe mai voluto svegliare il suo amico che finalmente dormiva placidamente e profondamente. D’altra parte, se avesse lasciato quella minestra sul vassoio, Christian l’avrebbe trovata inesorabilmente fredda.

*Poco male.* pensò, mentre girava i tacchi per uscire dalla stanza *non credo mi ammazzeranno in cucina per rifargliela quando sarà sveglio …*

Non riuscì quasi a terminare i suoi pensieri, quando col piede colpì la base dell’asta dove le flebo erano posizionate. Entrambe le bocce tintinnarono rumorosamente e l’asta ondeggiò pericolosamente. Alex tentò il tutto per tutto agguantando l’asta al volo, impedendo che questa, cadendo, non solo facesse fracasso, ma danneggiasse anche il paziente, strappando l’ago dalla vena.

L’operazione gli riuscì. Ciò che invece fallì clamorosamente, fu di evitare di perdere lui stesso l’equilibrio e cadere sul letto del paziente.

“Ouch … ma che diav…” gridò Christian svegliato improvvisamente da quel baccano. I suoi occhi spalancati, si focalizzarono sull’ortopedico.

“Alex …” sussurrò stringendo gli occhi per meglio focalizzare l’immagine “sei proprio tu?”

“Già … in carne ed ossa … meno male che non volevo svegliarti … scusa” si giustificò l’amico mentre cercava goffamente di rimettere tutto al suo posto.

“Stai tranquillo, credo di aver dormito abbastanza, soprattutto profondamente. Mi sento molto più rilassato ora.” disse con soddisfazione.

Alex Lopez sorrise annuendo. “Me ne sono accorto. E’ anche per questo che sono qui. Ti ho portato qualcosa da mangiare. Devi cominciare a metterti in forze, amico mio!” concluse con enfasi, gesticolando teatralmente.

“Già … domani mi iscrivo alla maratona di New York …” Christian disse sarcasticamente, guardando fuori dalla finestra ormai spalancata, che rimandava ancora la luce del giorno, nonostante fosse quasi ora di cena.

“Dai, farai passi da gigante ora, ne sono sicuro….”

Christian tornò a posare lo sguardo sull’amico. “Beh, lo ammetto, ero scettico… chiunque lo sarebbe stato al mio posto, credo … ma ora ho di nuovo voglia di tornare quello che ero, anzi meglio … per Kate.”

“Ecco la ragione per cui ti ho portato da mangiare. Non ci sono assolutamente controindicazioni per questa magnifica brodagl … volevo dire questo splendido brodino di pollo che dalle nostre cucine ti hanno mandato su con tanto tanto affetto…” Alex dichiarò riavvicinandosi al letto di Christian e sistemando il vassoio sul portavivande.

Christian assunse un’espressione truce. “Giuro, quanto è vero che mi chiamo Christian Troy, voglio morire di fame e stenti piuttosto che farmi dare a mangiare da te. Dov’è Kate?”

“Calma calma, mio giovane, impetuoso e frettoloso amico. E chi ha detto che ti avrei imboccato? Anzi … chi ha detto che nessuno mai ti avrebbe imboccato oggi? Vuoi mangiare? Allora dovrai arrangiarti, amico mio!”

Christian guardò il collega con aria interrogativa. Ma che stava dicendo? E come avrebbe potuto mai mangiare, o sempliemente avvicinare un cucchiaio alla bocca con una mano chiusa dal gesso e una spalla e braccio bloccati da un tutore?

Alex non gli diede tempo di pensare ad una risposta coerente. Stava già armeggiando con il suo tutore.

“Ma cosa…?”

“Shhh, sta zitto e lascia che il tuo ortopedico lavori in pace!” tuonò simpaticamente il Dr. Lopez. Pochi secondi dopo, l’avveniristico tutore, compagno di Christian per circa due settimane, giaceva inerme sul letto di Kate.

Alex toccò con sicurezza ma con estrema attenzione alcuni punti della spalla di Christian, il quale solo una voltà trasalì lievemente per il dolore.

“Christian, sono molto soddisfatto di come la tua spalla sia andata a posto, perché, amico mio, E’ andata a posto. Da domani comincerai la riabilitazione, ma ora la prima che voglio farti fare è quella di come portare un cucchiaio alla bocca senza sbrodolarti tutto.”

Christian gli rivolse un silenzioso ma certamente bellissimo sorriso che testimoniava la sua piena felicità ora. Doveva dirlo a Kate, doveva dirle che …

“Non ho finito, Christian. Domani verrai su in sala gessi. Ti farò una nuova ingessatura alla mano, una più pratica, che ti liberi le falangi per il momento. Il pollice deve rimanere bloccato, purtroppo, lo scafoide non è ancora saldato, il danno era troppo esteso per guarire in così poco tempo. Ma almeno potrai grattarti la testa o accarezzare il dolce sorriso della tua amata. Per scrivere, beh … dovrai avere ancora un po’ di pazienza.”

“Alex … grazie … davvero. Non sai quanto tutto questo, adesso, significhi per me…” rispose un Christian davvero commosso.

“Lascia stare ora, pensiamo a farti mangiare…” disse il chirurgo ortopedico di rimando, avvicinandogli il vassoio e preparandogli il cucchiaio. “Prendilo ora, stringi forte. Ok … così, ora avvicina lentamente … ce la fai a sollevare il braccio? Piano …piano … bene così … non preoccuparti, ti sto seguendo …”

Alex guidò Christian come se fosse stato un bambino, ma non gli importò. Ciò che gli importava sul serio era che quel primo cucchiaio di minestra significava il mondo per il suo amico e capì di aver avuto ragione quando questi assaporò quella brodaglia come se fosse stato un potage degno dei migliori chef francesi.

“Oddio … fino a poche ore fa non avrei ritenuto possibile neppure pensare di avere una vita lontanamente normale ed ora … sto mangiando … hey Alex … sto mangiando … da SOLO!!!” concluse con una risata quasi isterica, ma che era di liberazione e felicità.

Alex Lopez sentì gli occhi per la prima volta da tanto tempo, inumidirglisi per la commozione. Forse si era emozionato così solo al matrimonio di sua sorella, eppure quello che stava provando in quel momento, andava certamente oltre. Aveva la netta sensazione, con quel piccolo gesto, di aver infuso nuova linfa vitale al suo amico e, ci poteva giurare, era davvero una splendida sensazione.

“Bene Christian … noto con ESTREMO piacere, che non hai bisogno né di me né di Kate per mangiare un po’. Questo significa che in cambio, ti impegnerai a recuperare in fretta le tue forze, mangiando adeguatamente e seguendo scrupolosamente le prescrizioni dei fisioterapisti. Ti avverto … Paul Sanders non è esattamente una persona docile e tenera … ma sicuramente ti rimetterà in piedi in un batter d’occhio.

“Paul … Paul Sanders? QUEL Paul Sanders? Ma Alex … ho mollato sua sorella dopo cinque giorni che stavamo insieme, non lo ha mai digerito … sei pazzo a lasciarmi nelle sue mani? Si vendicherà!”

“Tranquillo, amico mio. Mi sono informato e ho scoperto che la cara Jennifer Sanders è convolata a giuste nozze con Brian Rain la scorsa settimana …”

“Il veterinario? Mio Dio …” commentò disgustato il giovane chiururgo plastico, portando un ulteriore cucchiaio di minestra alle sue labbra.

“Beh … veterinario o no, grazie a questo felice matrimonio, non credo che Paul avrà più altri propositi omicidi nei tuoi confronti. Rilassati amico mio, gli ho già parlato.Si è fatto una risata. Ha detto che il passato è passato, ora l’importante è che tu torni in forma. Sai, anche lui è stato in pena per te. Tutti noi lo stiamo stati … non ci sono beghe familiari che tengano di fronte ad un pericolo di morte…”

Christian si fermò e lo guardò pensieroso.

Alex sorrise e tornò a guidargli il braccio. “Coraggio, ora mangia.”

In quell’istante Kate, convinta di trovare Christian ancora addormentato nella penombra, aprì lentamente la porta della stanza 212. Erano di felicità le lacrime che silenziosamente cominciarono a scenderle sulle gote allorché vide il suo amato portare un cucchiaio di minestra lentamente alle labbra e Alex Lopez, il suo grande amico, cingergli affettuosamente le spalle in un abbraccio che stava producendo un effetto mille volte superiore a centinaia di flebo: quell’effetto si chiamava fiducia in sé stesso.

Edited by eileen grant - 10/12/2003, 00:56
 
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striatina
view post Posted on 10/12/2003, 03:20




"Julia, finalmente sei arrivata, pensavo avessi avuto qualche contrattempo"... Il Maggiore Campbell era rimasto solo in quell'area della caserma e rimase colpito nel vedere la signora McNamara trafelata... era inutile negarlo, x quella donna aveva sempre avuto un debole, e stavolta era deciso ad andare fino in fondo, soprattutto dopo aver scoperto che le aveva mentito...
"Scusami sono imperdonabile, ma ho dovuto accompagnare Annie in palestra... Volevi parlarmi, dimmi tutto"... Indossava un semplice tailler bianco, ma x l'uomo era più sexy e desiderabile che mai... "Julia, vado subito al sodo, perchè l'altra volta che ci siamo visti mi hai detto tutte quelle bugie?"...
Julia impallidì, sentì il terreno franare sotto i suoi piedi... "Ehm... che vuoi dire... a cosa ti riferisci?"... Campbell si alzò e le si parò davanti... "Hai la memoria corta, ricordi la tua figliastra quella che sta con l'uomo sposato?... Tutte fandonie, Kate è stata qui ed è innamorata del Dr. Troy che non mi risulta essere sposato... Allora a che gioco stai giocando?"...
La donna iniziò a tremare, in effetti con quello che era successo nelle ultime ore aveva accantonato l'idea di mettere i bastoni tra le ruote a quella ragazza... L'aveva vista sinceramente preoccupata x Christian e forse lui si era davvero innamorato, insomma non era più sicura del suo piano... e poi adesso il tono di quell'uomo non le piaceva proprio, si sentiva quasi in trappola... "Scusami, è stato un momento di debolezza, mi sono comportata proprio da matrigna, ma ora le cose vanno bene, mi sto affezionando a lei..."... Campbell iniziò a ridere... "Non sai mentire... è il Dr. Troy che vuoi o sbaglio?"... Julia si alzò
di scatto e fece x andarsene, ma il Maggiore la prese x un braccio... "Allora vuoi rispondere, tu vuoi che Kate si allontani dal bel dottore..."....
"Lasciami, mi stai facendo male... come hai potuto pensare una cosa simile, io amo Sean e non potrei mai fargli del male"... Campbell non mollò la presa anzi attirò a sè la donna e la baciò con forza.... "Sei un porco!!!", Julia gli mollò un sonoro schiaffo... "Come ti xmetti, vai al diavolo...." ed uscì dalla porta di corsa...
"Vai pure cara Julia, tanto tornerai presto, sono sicura che tu vuoi quel medico, ma x averlo dovrai sottostare alle mie condizioni...Avrò finalmente ciò che sogno da una vita".
 
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striatina
view post Posted on 10/12/2003, 03:42




Julia si sentiva morire, come si era xmesso quel porco di baciarla, x un attimo le venne in mente quel bastardo che in casa sua aveva cercato di violentarla... un profondo senso di nausea pervase il suo corpo... In che bel guaio si era cacciata, ma x il momento se ne voleva stare tranquilla con la sua famiglia... doveva proteggere i ragazzi da quel criminale, ricordava la volta che se lo era visto piombare in casa...
Ora era decisa, arebbe lasciato in pace Christian, tanto era sicura che una volta fuori dall'ospedale tra quei due non avrebbe mai funzionato... erano state le circostanze ad unirli... si, allora lei sarebbe tornata alla carica e avrebbe vinto la sua battaglia.
Con mille pensieri in testa si avviò verso la clinica e salì da suo marito... x un attimo fu tentata di entrare da Christian, ma poi lasciò xdere, preferiva evitare nuove liti... "Sean ti disturbo?"... "No, Julia vieni avanti, stavo finendo di compilare queste cartelle, sai con quello che è successo sono rimasto un po' indietro con il lavoro... però sai non riesco a prendere un sostituto x Christian, lavorerò il doppio fino al suo rientro. Finalmente le cose si stanno sistemando x lui... La vista sta tornando normale, lentamente riesce a muovere le gambe e anche le chiazze stanno scomparendo...". Julia tirò un sospiro di sollievo..."Sai ieri pensavo che non ce l'avrebbe fatta, ho pregato tanto x lui e x fortuna sono stata ascoltata... ha sofferto così tanto che ora merita un po' di serenità..."... Sean le sorrise... "Perchè non vai a trovarlo, gli farà piacere vederti, con lui c'è anche Kate... ieri quella pazza di Cleo ha cercato di ucciderlo e poi... pensa ha desistito dal suo proposito e si è portata via il ritratto di sua madre... x questo Campbell ha ordinato a Kate di non lasciare mai solo Christian... è un testimone chiave nelle indagini...".
La donna iniziò a tossire, nel sentire tutti quei nomi la saliva le era andata di traverso.... bevuto un sorso d'acqua si riprese... "No Sean, preferisco far riposare Christian, non vorrei agitarlo, salutalo da parte mia, ora vado devo andare a prendere Annie in palestra, non voglio che stia un secondo da sola... Ci vediamo più tardi".
 
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striatina
view post Posted on 10/12/2003, 15:04




Finalmente una nottata tranquilla nella stanza 212, nonostante Linda fosse entrata più volte i due giovani continuavano a dormire profondamente teneramente abbracciati… “Li lasci pure riposare, ne hanno passate talmente tante in questi giorni… queste sono le prescrizioni x stamattina… faccia un’ultima flebo a Christian e poi lo liberi del catetere, così almeno starà più tranquillo. Alle 11.00 poi dovrebbe scendere la dottoressa Michigan x un nuovo consulto, se non dovessi essere rientrato le dica che la chiamerò io.. Grazie Linda”.
Sheridan quella mattina si era alzato presto, nella sua mente un’unica idea… andare dove suo figlio aveva vissuto tanti anni prima… Ricordava xfettamente il nome di quella via Heaven Street 15, ironia della sorte il posto dove erano tutti i suoi cari.. La sua speranza, seppure remota, era quella di ritrovare qualcuno che avesse conosciuto il suo Charles e lo ricordasse ancora… Scese dal taxi e si avviò verso una piccola villetta, suonò al campanello e venne ad aprire una signora vestita di nero… “Sì, desidera?”… Sheridan si fece forza… “Buon giorno Mrs. Vega, mi scusi se la importuno, volevo sapere se lei ha mai conosciuto Charles Sheridan…”… La donnina sorrise… “Charles… io personalmente no, ma mia madre si… scusi ma lei chi sarebbe?…”. L’anziano medico sospirò… “Ero suo padre”.
La Vega allora molto gentilmente lo fece entrare, era una casa ordinata, ma austera… dove sembrava che il tempo avesse smesso di scorrere… colori scuri alle pareti, mobili antichi che sembravano usciti da un vecchio film dell’orrore e infine un salotto in stile vittoriano con dei cani impagliati in ogni angolo della stanza… “Sa erano i migliori amici di mia madre…”Si giustificò la donna notando l’espressione del suo ospite…. “Ma aspetti vado a chiamarla, prima però volevo dirle che è molto anziana e ogni tanto sfarfalla un po’, però del passato ricorda tutto…”.
Dopo un po’ fece capolino nella stanza una sagoma minuta, il viso di porcellana nonostante l’età avanzata…. “Mamma ti presento il padre di Charles…”… La vecchietta gli strinse la mano e poi si accomodò di fronte a lui…”Charles che bel ragazzo, ha vissuto qui con me per un anno, prima da solo poi con sua moglie Florence…. Erano così innamorati, così felici quando hanno scoperto di aspettare un bambino…. Ma il marito di lei era cattivo…. Tanto cattivo… era il diavolo!”… e si portò le mani sul viso, facendosi più volte il segno della croce.. “Madre de Diòs….quell’uomo li tormentava e non voleva che lei vedesse più suo figlio…”… Sheridan strabuzzò gli occhi… “Florence aveva un figlio?”… “Si, mi pare si chiamasse Robert, oppure John, non mi ricordo, però era un bambino di un anno nato da un matrimonio senza amore… Con suo figlio invece… erano la coppia più bella del mondo, avevano fatto tanti progetti x il piccolo che sarebbe nato… fosse stata femmina l’avrebbero chiamata Sarah come la madre di Florence, invece x un maschietto avevano scelto il nome di Christian in onore di sua moglie… Che bella signora!”.
Sheridan impallidì nel sentire quel nome… no… ma cosa gli stava passando x la mente, quanti Christian c’erano sparsi x il mondo… “Lei ha visto il bambino?”… La vecchina iniziò a piangere….”Si, Charles era distrutto x la xdita di Florence, ma si faceva forza x quella creatura, sono andata in ospedale a trovarlo, un bambino bellissimo, con i capelli nerissimi e gli occhi verdi della mamma…. Da quel giorno non ho più visto né lui né il piccolo….”. Sheridan si alzò e la abbracciò forte… “Grazie signora x tutto quello che ha fatto x mio figlio, ora volevo chiederle un altro favore, non avrebbe qualche sua foto? Sa io ho xso tutto in un incendio…”. La vecchina guardò sua figlia che si alzò e tornò con un vecchio album… Lo aprì e prese una foto consegnandola a Sheridan… Era suo figlio sorridente e felice… non poté trattenere le lacrime… “Posso tenerla?”… Mrs Vega annuì… “In cantina ci devono essere sicuramente altre foto di Charles e Florence, e forse anche una del piccolo… quando viene mio nipote mi faccio aiutare a cercarle così gliele farò avere….”. Sheridan si strinse quella foto al petto, lasciò un suo recapito e andò via in lacrime…. Sulla strada, una voce di donna lo costrinse a fermarsi… era Mrs. Vega che lo chiamava… “MAMMA SI E’ RICORDATA IL NOME DEL FIGLIO DI FLORENCE…. ED, SI CHIAMAVA ED”.
 
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striatina
view post Posted on 10/12/2003, 19:28




Sheridan salì sul taxi, ma la sua mente continuava a ripensare alle parole della vecchietta, suo nipote si chiamava Christian... e il caso voleva che quel ragazzo che aveva strappato alla morte si chiamasse nello stesso modo e assomigliasse a Charles in modo incredibile... L'aveva notato fin dal primo momento, poi anche il suo tono di voce era simile... Ma, no, era impossibile, stava semplicemente farneticando, lasciando correre la fantasia. In fin dei conti si era affezionato a quelle xsone e soprattutto a quei due ragazzi, gli ricordavano lei e Christina quando si erano conosciuti... e sicuramente anche Charles e Florence si guardavano nello stesso modo... Però Kate gli aveva detto che Christian era stato adottato... l'età poteva corrispondere a quella di suo nipote...No basta, stava costruendo solo castelli in aria... Ma adesso che aveva la foto del suo Charles, Kate avrebbe potuto contattare i suoi amici dell'FBI... era fermamente deciso, avrebbe finalmente scoperto che fine aveva fatto suo nipote!
Scese dal taxi ed entrò in clinica dirigendosi nella stanza 212... "Buongiorno Professore, ci è mancato oggi, che fine aveva fatto?", Kate gli andò incontro abbracciandolo... "Prima ditemi come è andato il consulto"...Christian sorrise..."Tutto bene, la vista sta ritornando normale, posso un po' muovere le gambe e poi grazie a lei... non ho più quella tortura... mi ha capito vero?"...Il giovane ammiccò all'indirizzo dell'anziano che iniziò a ridere... "In effetti credo che tu stia meglio senza... Bene sono proprio contento che tutto stia andando per il meglio... Io ti farei riposare anche domani e poi da giovedì via alla fisioterapia. Non vorrei crearti false illusioni, ma se tutto procede come credo tra due settimane sarai a casa". I due giovani si guardarono sorridendo, finalmente arrivavano le belle notizie...
"Kate x rispondere alla tua domanda, volevo vedere dove viveva mio figlio e ho avuto la fortuna di incontrare una xsona che l'ha conosciuto bene.... E' stato bello e sofferto sentir parlare di lui, ma la cosa più bella è che mi ha dato una sua foto... Vedi Kate questo è il mio Charles...". La ragazza prese la foto e impallidì... "Posso vedere anche io?". Christian si sporse... "Oh Mio Dio, se non sapessi che è impossibile direi che è mio fratello.... E' vero quello che dicono che ognuno di noi ha dei sosia nel mondo... Professore che c'è e tu Kate... xchè avete quella faccia, era una battuta... Poi lei stesso mi aveva detto che io gli ricordavo suo figlio...". Kate e Sheridan non risposero, i loro pensieri erano altrove... ma di una cosa erano sicuri, quella foto li avrebbe condotti alla verità...

Edited by striatina - 10/12/2003, 17:11
 
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striatina
view post Posted on 11/12/2003, 15:26




Mentre Christian era in sala gessi con Alex per effettuare la nuova ingessatura più leggera, Kate e Sheridan pranzavano nella sala medici... Nessuno dei due aveva molta voglia di parlare, quella foto aveva sconvolto la ragazza, Charles e Christian si assomigliavano davvero parecchio... e poi quel racconto...
"Kate mi sai dire la data di nascita di Christian?".... Sheridan voleva togliersi quell'atroce dubbio una volta per tutte... "1 gennaio 1963... Professore, ma si sente male?"... Sheridan era sbiancato... ora gli sembrava eccessivo parlare di coincidenze, anche suo nipote era nato il primo giorno dell'anno… ricordava benissimo quel giorno,perché aveva scoperto sua moglie in lacrime alla notizia che iiol piccolo stava bene, ma Florence…
“Professore c’è un ragazzo che la cerca…”… Linda entrò seguita da un ragazzino… “E’ lei il Professor Sheridan? Vengo da parte di mia nonna, la Signora Vega… queste sono le foto che le avevo chiesto… Mia nonna la prega di tornare presto a trovarla… lei è un ospite gradito”… Sheridan ringraziò il ragazzo, non vedeva l’ora di aprire quel voluminoso album, si sedette vicino a Kate ed insieme iniziarono a sfogliarlo… Ogni pagina conteneva dei versi scritti proprio da Charles, era il resoconto dettagliato di quell’anno trascorso lontano dalla sua famiglia…. Il Professore sentiva le lacrime scorrergli, suo figlio l’aveva perdonato x quell’assurdo gesto di cacciarlo di casa, nemmeno una parola contro di lui, anzi versi d’amore indirizzati a quel padre a cui lui nonostante tutto voleva tanto bene… Quindi trovarono alcune pagine vuote, continuarono ad andare avantii e lessero a caratteri cubitali il nome FLORENCE… girarono pagina e stavolta fu Kate ad emettere un grido di sorpresa… “Ma…. Questa é…. Oh mio Dio Professore, questa è la donna che Christian ha visto quando era in coma… ma allora….”, non riuscì a finire la frase… il volto di Sheridan si era improvvisamente addolcito…. “Allora Christian è mio nipote… Non ci posso credere le mie preghiere sono state ascoltate… quel ragazzo è sangue del mio sangue…. Ecco vedi questo è il bambino, quanto era bello… Kate io non ho più alcun dubbio… Devo andare da Christian a parlargli, non ce la faccio più ho voglia di abbracciarlo….”… Kate era allibita, ormai anche lei si era convinta che il suo Christian avesse trovato la sua vera famiglia…
“Kate ho bisogno del tuo aiuto voglio che tu stia con lui quando gli racconterò tutto, non so come potrà accettare questa situazione, poi se vorrà, se avrà dei dubbi, potremo fare l’esame del DNA, ma io sono sicuro che il mio Christian è lui…”.. Kate l’abbracciò forte e insieme si diressero verso la stanza 212…

 
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striatina
view post Posted on 11/12/2003, 15:26




Entrarono… Christian era sorridente, finalmente senza quell’impalcatura che gli sosteneva la mano destra e chiacchierava tranquillamente con Sean… Subito notò una strana espressione nei volti di Sheridan e Kate… “E’ successo qualcosa? Avete delle facce, Professore, sta male?”… Sheridan prese una sedia e si sedette, mentre Kate si accostò a Christian e gli prese la mano… “Tesoro dobbiamo parlarti di una cosa importante che abbiamo appena scoperto”…. Sean intuì che si trattasse di qualcosa di grave e fece x andarsene, ma Kate lo invitò a restare… Sheridan allora iniziò a parlare raccontando la storia di suo figlio…
”Vedi come hai potuto notare il mio Charles ti somiglia molto e con la sua scomparsa io ho perso anche mio nipote che è sparito nel nulla, mio nipote si chiamava Christian ed era nato esattamente il 1 gennaio 1963 qui a Miami…. Ho pensato che fossero semplici coincidenze, ma poco fa mi hanno portato quest’album, guarda tu stesso…”…
Christian sempre più allibito, afferrò l’album ed iniziò a sfogliarlo, cavoli quell’uomo aveva un qualcosa di familiare, il suo cuore batteva all’impazzata, continuò a sfogliarlo lentamente leggendo quei versi splendidi, quindi lesse il nome di Florence: l’essenza stessa della vita… andò avanti è trovò la foto… “Ma questa donna… è mia madre… è la stessa donna che ho visto quando stavo male… gli stessi occhi… è lei… questo significa che questi sono i miei genitori e lei è…”… Christian si sentiva la vista offuscata dalle lacrime, x tutta la vita aveva fantasticato su come potessero essere i suoi veri genitori a volte maledicendoli xchè convinto che lo avessero abbandonato… costringendolo a quella vita d’inferno e invece erano morti… Sfogliò ancora l’album e vide la sua foto da piccolo, ormai non aveva più dubbi… “Professore….questo bambino sono io…”…. Sheridan ritrovò per un attimo l’agilità di un ragazzino, lasciò la sedia e si catapultò tra le braccia del ragazzo, mentre Sean e Kate piangevano silenziosamente…. “Figliolo, ora posso morire tranquillo, finalmente ti ho ritrovato… perdonami se non fossi stato così egoista ed orgoglioso… mio figlio sarebbe ancora con noi….”…. Christian lo teneva stretto a sé… “Shh… non dire così, proprio ora che ci siamo ritrovati, non ci lasceremo più…. Anzi ora insieme cercheremo di arrivare alla verità, scopriremo chi ha ucciso mio padre… Mi dicevi di quell’uomo, del marito di mia madre, possiamo partire da lui, quando uscirò da qui torneremo da quella donna per vedere se ricorda altri particolari…. Chi mi ha strappato dai miei affetti la pagherà cara… Ma aspetta ho anche un fratello…. Ed hai detto che si chiama…. E’ un sogno in un attimo mi ritrovo ad avere un nonno ed un fratello…. Ecco mi piacerebbe che anche lui entrasse a far parte della mia vita… magari anche lui ignora la mia esistenza… Cosa dici? Il DNA, non ne vedo la necessità, mi sembra tutto così sicuro…. Ma se vogliamo toglierci lo sfizio… del mio sangue ne avete in quantità… quindi…”.

 
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striatina
view post Posted on 13/12/2003, 00:44




Una famiglia!... Christian l'aveva sempre desiderata dopo quell'infanzia travagliata a cui il Dr. Troy lo aveva costretto... Quante umiliazioni e lacrime imparate presto a nascondere... Alla fine si era convinto che quel comportamento assurdo dei suoi genitori dipendesse da lui, magari aveva fatto qualcosa di sbagliato... poi un giorno li sentì litigare, sua madre x la prima volta aveva alzato la voce... sua madre, una figura enigmatica che non riusciva a far trasparire i propri sentimenti... mai un abbraccio, una carezza, niente… per lui c’erano solo ordini... fai...devi… ubbidisci… più che una casa quella pareva una caserma… ma quel giorno Annabelle Troy si era improvvisamente svegliata dal lungo letargo in cui era precipitata e il piccolo Christian di nascosto, l’aveva sentita inveire nei confronti del marito... "Non puoi aver ripetuto con lui ciò che ti ha fatto tuo padre... è una barbarità...Vuoi che tuo figlio cresca come te? Fermati finchè sei in tempo..."... Lui, un bimbo di sei anni, non capiva ciò che stava accadendo, per lui suo padre era tutto, anche perchè dopo aver giocato con lui veniva sempre ricompensato con bellissimi regali.... Improvvisamente, forse xchè vi si era appoggiato troppo, la porta si aprì... Christian ricordava ancora l'espressione furente di suo padre che appena lo vide lo riempì di botte, una furia cieca che ben presto coinvolse anche sua madre... quindi sfogata la sua rabbia se ne era andato come se niente fosse successo, mentre lui pur sanguinante aveva cercato di consolare quella donna che x la prima volta appariva in tutta la sua fragilità... Dal quel giorno le cose peggiorarono, e le botte si susseguirono, mai sul viso però, nessuno doveva sapere cosa succedeva in quella casa rispettabile... Per non parlare delle umiliazioni a cui fu costretto, non ultimo sottostare ai piaceri degli amici pervertiti di quell'uomo che giorno dopo giorno aveva imparato ad odiare... Quello che inizialmente gli sembrava un gioco normale, lentamente si trasformò in un incubo... non poteva parlare con nessuno, sfogarsi con i compagni di scuola, ma la sua mente di bambino iniziava a capire che quelle attenzioni che riceveva non erano giuste... Gli altri bambini raccontavano dei pomeriggi trascorsi in famiglia... le loro storie erano ricche di aquiloni, trenini, giostre, favole... tutte cose bellissime, ma nessuno mai aveva parlato dei giochi che faceva lui....
Ciononostante non si era mai chiuso in se stesso, anzi fuori di casa era estroverso, gli piaceva stare con gli altri, giocare, non si stancava mai di correre e saltare…era in casa che diventava un altro… cupo, triste, interi pomeriggi trascorsi in camera a fare i compiti e a leggere, con il terrore che qualcuno bussasse a quella porta… Ma x fortuna c’era sempre sua madre che seppure incostante ogni tanto gli dedicava qualche sorriso… Poi a 10 anni una notte fu svegliato dalla cameriera che lo buttò giù dal letto dicendogli seccamente che sua madre era morta... Non sapeva bene cosa aveva provato in quella circostanza, però non era riuscito a piangere, si era avvicinato a quel letto e aveva baciato quella fronte fredda… quella sensazione di freddo gli era penetrata nelle ossa, ma neanche una lacrima era uscita dai suoi occhi... non riusciva assolutamente a capire... provava un sordo dolore, ma non riusciva ad esprimerlo... Anche al funerale si era ritrovato vestito di nero senza che nessuno provasse a spiegargli cosa stava succedendo. Solo dopo tanti mesi, all’ennesima vessazione di quell'uomo liberò il suo cuore piangendo a dirotto e rimpiangendo il ricordo di quella donna! Ma più passava il tempo più le cose peggioravano, quella bestia ormai era senza limiti e i "giochi" si facevano sempre più pesanti, Christian aveva cercato anche di scappare di casa, ma i suoi piani si erano miseramente infranti... in quella casa tutti sottostavano al volere del Dr. Troy... A quel punto si era rassegnato... sarebbe stato il college a salvarlo da quella situazione.. e infatti una volta cresciuto fece di tutto x evitare di rivedere quell'essere spregevole che pure non si era rassegnato facilmente all’aver perso il suo giocattolo preferito... così Christian era nato una seconda volta... ma solo la morte di quell’essere gli permise x la prima volta in vita sua di sentirsi libero…
E adesso sapere che la sua vera famiglia non l’aveva abbandonato come gli avevano sempre fatto credere, lo riempiva di tristezza. I suoi genitori si amavano… chissà come sarebbe stata bella la sua vita con loro… sarebbe stato un bambino come gli altri… e invece…. Certo non avrebbe più potuto recuperare l’innocenza persa in quel modo, però poteva dare una sistemata alla sua vita… dopotutto in quel mese gli era successo di tutto… dall’essere stato più volte in punto di morte, all’aver trovato l’amore e ora un nonno… Che strani scherzi fa il destino… e come se non bastasse anche un fratello, Ed!
Christian avrebbe dovuto riposare un po’, ma non riusciva assolutamente a chiudere gli occhi, tutti questi pensieri cercavano di farsi spazio nella sua mente, ma soprattutto una era l’idea fissa che non riusciva a scacciare… trovare i responsabili della morte di suo padre…. Quei bastardi avrebbero pagato x tutte le sofferenze che era stato costretto a subire…
 
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striatina
view post Posted on 13/12/2003, 15:28




Anche Ed non riusciva a trovare pace, l’aver scoperto così che quel fratellastro che tanto odiava era proprio Christian Troy lo aveva sconvolto… Non gli aveva mai perdonato di essersi intromesso in quel modo nella sua vita operando Laura, ma adesso…. Ora davvero lo voleva morto a tutti i costi… Si vestì di fretta ed uscì di casa senza una meta precisa…. Mentre guidava davanti ai suoi occhi vedeva solo e soltanto quel sorriso, quello sguardo… che stupido era stato a non pensarci prima, era evidente che sua madre gli assomigliasse tanto… aveva sempre avuto la verità a portata di mano, e non si era mai accorto di niente… Quante lacrime aveva versato a causa sua, se non fosse mai nato sua madre sarebbe stata sempre con lui e invece… Incosciamentte si rese conto di essere arrivato al cimitero, scese dalla macchina e si diresse verso la cappella di famiglia…. Sentiva il bisogno di sfogarsi… entrò… x volere di suo padre, la stanza era al buio, senza fiori e senza neanche una foto… “Tutte stupidaggini ripeteva sempre…” Ed sfiorò delicatamente con le dita la tomba di Florence, la freddezza di quel marmo gli ricordò quanto era stata triste la sua infanzia…quanto le era mancata quella figura! Suo padre e sua nonna erano sempre stati severi con lui, lo avevano sempre responsabilizzato su tutto, impedendogli di vivere come gli bambini… tutto era superfluo ed inutile x loro anche giocare, anzi soprattutto giocare… invece con sua madre sicuramente avrebbe conosciuto un po’ d’affetto e di calore… aveva sempre provato tanta invidia x gli altri bambini… e quante lacrime amare aveva pianto quando finiva vittima delle loro cattiverie…. ma quel bastardo l’aveva uccisa e gliela aveva strappata x sempre…Un fratello, eppure quando era piccolo lo aveva tanto aspettato, ma suo padre non voleva che il patrimonio di famiglia venisse diviso, un erede era più che sufficiente… Ma adesso, sapere di avere un fratello lo riempiva solo di rabbia… L’uomo che aveva allontanato sua madre dalla sua famiglia era morto, adesso toccava a quel fratello, anzi fratellastro, fare la stessa fine… si voltò verso la lapide del padre…”PADRE, ORA SO CHI E’ IL RESPONSABILE… STAI TRANQUILLO VENDICHERO’ IL DISONORE DELLA NOSTRA FAMIGLIA UCCIDENDO CHRISTIAN… TI PROMETTO CHE NON AVRO’ PACE FINO A QUANDO LA VENDETTA NON SARA’ COMPIUTA…”. A suggelllo della promessa fatta Ed estrasse dalla tasca un temperino e si ferì la mano facendo cadere alcune gocce di sangue sul terreno… Ora nojn si poteva più tirare indietro, avrebbe aspettato con calma che quell’essere fosse uscito dall’ospedale e si fosse ristabilito e poi lo avrebbe colpito… Prima però doveva andare a parlare con Escobar, voleva subito mettere in chiaro le cose, Christian ormai era una cosa privata che avrebbe riguardato solo e soltanto lui.
 
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striatina
view post Posted on 14/12/2003, 00:31




“Maledizione!”… Ed ormai aveva un diavolo x capello, la casa in cui era solito trovare Escobar era vuota, desolatamente vuota, al suo posto un ufficio… e lui doveva assolutamente parlare con lui, riprovò ancora con il cellulare, ma niente squillava a vuoto… evidentemente qualcosa era andato storto nei suoi piani e si era dovuto nascondere… ma come lo avrebbe trovato… “Devi calmarti Ed, ragionare, non farti prendere dal panico… rifletti dove può essere andato?”… il giovane psicologo si appoggiò un attimo al muro della casa…. “Ma certo… Xchè non ci ho pensato prima!”
…Ricordava che le poche volte che era stato da Escobar lo aveva sempre trovato con delle prostitute… donne che però non arrivavano dalla strada, glielo aveva detto un suo scagnozzo, un tale Franz che parlava con uno strano accento… le ragazze vivevano in una maison del centro sotto copertura…. Agli occhi della legge erano tutte segretarie, avvocati, medici… tutte xsone pulite… Il boss aveva creato una sorta di studio associato x non dare nell’occhio…. E sicuramente era là che si nascondeva… risalì in macchina e velocemente si recò in centro. Entrò nell’edificio, ma come fare ad arrivare ad Escobar? Non poteva certo chiedere di lui… Ma la fortuna una volta tanto gli diede una mano, xchè proprio davanti a lui aveva intravisto Miguel il braccio destro di Gallardo… Si avvicinò, il feroce killer si ricordava xfettamente di lui… “Bene, vorrei incontrare il tuo capo è urgente”… Ed non fece troppi giri di parole, Miguel si allontanò un attimo e poi ritornò più truce che mai… “Bene mi può seguire”… Ed lo seguì, presero l’ascensore e salirono al 25° piano, quello doveva essere il quartiere generale del boss… uomini armati dovunque, finestre blindate…arrivati alla stanza 315 Miguel bussò fece entrare Ed e si ritirò in buon ordine… “Bene Marshall, a cosa devo questa visita?”, Escobar si stava sottoponendo ad una seduta di massaggi… “Sono venuto x i nostri comuni amici, ma preferirei che fossimo soli..”, Escobar lanciò un pugno di dollari all’indirizzo della ragazza e la liquidò rapidamente.. “Allora, ho saputo che il caro Dr. Troy si è salvato…. Bene, sarà un piacere occuparmi di lui…”… Ed si incupì…”Sono qui proprio x questo, vorrei che lei mi lasciasse Christian , voglio essere io ad occuparmi di lui… si preoccupi pure di Sean, ma Christian è ormai una mia questione personale…” Escobar si sollevò dal lettino.. “Per me non ci sono problemi, basta che quei due paghino con la vita lo scherzetto che mi hanno combinato… Ha qualcosa in mente?”… Ed lo squadrò, negli occhi uno sguardo carico d’odio… “Non ho ancora pensato a come farla finita con quel bastardo, ma una cosa è certa rimpiangerà il giorno in cui è nato… Prima però voglio che si ristabilisca, il nostro confronto finale sarà alla pari…”. Il boss iniziò a ridere… “Deve proprio odiarlo, al solo nominarlo vedo il sangue nei suoi occhi, le ripeto faccia come crede, l’importante è che lo finisca e soprattutto che non faccia passi falsi… Io mi occuperò del caro McNamara, ma forse ha ragione lei, prima mi divertirò un po’ con lui poi gli darò il colpo di grazia. Un’altra cosa ho spedito Bobolit e la sua graziosa mogliettina in un’isola caraibica dove potranno stare tranquilli x il resto della loro vita…. La polizia aveva in mano degli elementi che avrebbero potuto collegare quell’uomo con me, anzi con noi…”… Il giovane medico lo scrutò ancora… “Strano, da uno come lei mi sarei aspettato un comportamento diverso… Avrei giurato che le persone scomode andassero subito eliminate…”…
Escobar si alzò e gli diede una pacca sulla spalla… “Vedo che ha capito xfettamente la mia filosofia, ma Bobolit mi può sempre servire, ci sa fare con il bisturi, magari in futuro potrò rifarmi fare la faccia così potrò vivere in pace e soddisfatto di essermi vendicato di quei due. Dr. Marshall, una domanda prima che vada via, perché vuole morto il Dr. Troy?”… Ed sogghignò… “E’ una questione privata che riguarda solamente me e lui”, quindi si avviò verso la porta e se ne andò.
 
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striatina
view post Posted on 14/12/2003, 17:40




Rimasto solo Escobar si rivestì velocemente, quindi chiamò Miguel… “Allora notizie di Bobolit e signora?”… Il luogotenente si schiarì la voce..”Tutto a posto capo, sono arrivati a Trinidad e credo abbiano gradito molto la villa che gli abbiamo fatto trovare… Bobolit ha ribadito la sua totale collaborazione verso di te e si è detto pronto a collaborare in ogni modo… Non prova molta simpatia x quei due dottori… L’unico problema sembrava essere quella bambolina di sua moglie che ha da sempre un debole x il Dr. Troy, ma credo che con qualche regalo costoso l’abbia convinta che in quell’isola faranno fortuna e lei potrà avere tutto ciò che desidera… Invece un problema riguarda il tuo avvocato, dopo la morte di Santacruz la polizia è stata a casa sua e….”. Escobar si alterò… “Quell’idiota, morire x mano di una donna… x fortuna che i documenti importanti non li ha mai portati a casa, altrimenti avremmo già la polizia alle calcagna… Pace all’anima sua, almeno è morto contento! Una cosa… d’ora in poi dedicheremo le nostre attenzioni sul caro Dr. McNamara, ma direi che x il momento ci limiteremo a controllarlo, poi quando meno se lo aspetta lo colpiremo al cuore… Però pensavo che prima di arrivare a lui mi piacerebbe giocare un po’ con la sua signora, dopo tutte queste donnacce che mi procuri, sarà un piacere divertirsi un po’ con una signora di classe… Bene ora ti puoi congedare, mandami qualche p**********la, si giovane grazie….”…
 
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striatina
view post Posted on 17/12/2003, 01:51




Sean non riusciva a credere alle rivelazioni cui aveva assistito. Il suo amico di sempre all’improvviso aveva scoperto le proprie origini… Si sentiva estremamente felice, sapeva quanto aveva sofferto in passato e ora dopo tutto quello che aveva subito rischiando più volte la vita gli ci voleva un po’ di tranquillità.
Varcò la porta di casa, Annie stava già dormendo, mentre Matt studiava in camera sua, Julia stava risistemando la cucina e sovra pensiero com’era non si accorse neppure del rientro del marito… “Ciao tesoro, è rimasto qualcosa da mangiare?”… La donna si voltò e distrattamente si diresse verso il frigo… “Sei fortunato, ti va bistecca e insalata? Benissimo, puoi iniziare ad apparecchiare… Allora come è stata la tua giornata? La mia da dimenticare… sono stata ai colloqui di Matt, tuo figlio non si applica abbastanza, i suoi voti sono in caduta libera, soprattutto va male in matematica, Miss Quevedo mi ha fatto vedere l’ultimo compito, un autentico campo di battaglia… Sean, non c’è con la testa… io l’ho già punito, se non migliora può dire addio alle uscite con gli amici e con Cara, bisogna che si responsabilizzi un po’….”.
Sean guardò sua moglie…”Julia, hai provato a parlare con lui? Se trova particolari difficoltà in qualche materia possiamo mandarlo a lezione da qualcuno…”…Julia si alterò ancora di più…”Sei sempre il solito, possibile che debba trovare sempre qualche giustificazione? Matt non ha voglia di studiare perché è interessato solo al divertimento… se si sedesse un po’ sulla sedia non avrebbe di questi problemi… La verità è che io sono stufa di passare x la cattiva della situazione, mentre tu sei il caro paparino… No caro mio ora vai lì dentro e dici a tuo figlio come ci si comporta… Anche quando l’ho scovato con quelle due p*****lle chi è intervenuto?… Avanti vai in camera sua e poi mangerai…”.
Il povero Sean, con la coda tra le gambe, si avviò verso la stanza di Matt… “Figliolo, tua madre mi ha detto che i tuoi voti stanno peggiorando…”… Il ragazzo si tolse le cuffie e sbuffò… “Pà, mamma sta esagerando come sempre… E’ un periodo in cui è veramente più strana del solito, scatta x un nonnulla… forse ciò che è successo a Christian l’ha sconvolta…per non parlare di quei balordi… Spesso l’ho trovata in lacrime e non mi sa spiegare il perché…. E’ vero ho un’insufficienza in matematica, ma in tutte le altre materie non ho problemi… Puoi controllare tu stesso nel sito della mia scuola… Tu dovevi vedere come mi ha trattato quando è tornata a casa, pensa che poi ha sgridato Annie xchè ha sporcato Friskie di marmellata… non l’ho mai vista così, stringeva forte l’orsetto quasi volendolo annusare e gridava e piangeva che lei non poteva lavarlo, quando dai…l’ha lavato decine di volte! Papà scusa se te lo chiedo, ma tu e la mamma avete di nuovo problemi?”… Sean si sedette sul letto, sentiva il bisogno di sfogarsi…”Matt, non so cosa dirti, ultimamente sono successe tante di quelle cose, la malattia di Christian, x non parlare del ferimento di Kate, Escobar,… non ho mai avuto un attimo di tregua, però voglio essere sincero con te ho notato che spesso tua madre è assente, scostante, fredda… ho provato a parlarle decine di volte, ma non so davvero cosa le passi x la testa…ogni volta finiano con il litigare… Cercherò di stargli più vicino, tu continua a studiare e non farla preoccupare ulteriormente e se noti qualcosa di strano dimmelo subito… io purtroppo in questo xiodo sono costretto a lavorare di più..”… Matt si alzò e si diresse verso suo padre… “Non ti preoccupare, in tua assenza veglierò io su di lei e se noterò qualcosa di strano te lo farò sapere… ti voglio bene”… i due si abbracciarono e Sean tornò in cucina dove trovò i resti di una bistecca mezzo bruciata e l’insalata affogata nell’olio… c’era poco da salvare, sperò di trovare almeno un tozzo di pane, ma niente, allora ripiegò sulle merendine di Annie e fece sparire quella schifezza giusto in tempo prima che Julia tornasse… “Hai già finito di mangiare?”… Sean sorrise… “Si tesoro, avevo parecchia fame, infatti, mi sono concesso anche il dolce… Comunque x Matt devi stare tranquilla, mi ha promesso che rimedierà presto… ma tu come ti senti? Hai un’aria stanca…”… Julia si lasciò andare sul divano… “No, sai sono stati i fatti degli ultimi giorni, quegli uomini in casa, poi Christian… a proposito come sta?”… I suoi occhi si illuminarono nel pronunciare quel nome, ma Sean non ci fece caso… “Sta molto meglio, la vista è tornata quasi xfetta e anche le gambe rispondono agli stimoli, pensa che dopodomani inizierà la fisioterapia… Se continua così tra due settimane sarà finalmente a casa… Ma non sai l’ultima? Ti ricordi di Sheridan?… Non ci crederesti mai, è suo nonno… Ti rendi conto? Christian ora conosce il nome dei suoi veri genitori che non l’hanno abbandonato come lui pensava, ma sono morti subito dopo la sua nascita… Sono felicissimo x lui, dopo l’amore ha trovato l’affetto familiare…”… Julia si asciugò gli occhi, ma sentendo la parola amore si incupì all’improvviso… “Scusa Sean, ma tu credi davvero che Christian sia la xsona giusta x Kate? Non pensi che una volta ristabilitosi possa riprendere la vita di una volta?”…
Sean sorrise… “Amore, quei due ragazzi si amano, io non sono nessuno x ostacolarli… se il destino lo vorrà vivranno insieme felici e contenti, altrimenti si lasceranno, ma è una cosa che riguarda loro due…. Julia ho visto il volto di Christian quando Kate ha ripreso l’anello, ha riacquistato subito colore… faccio fatica anche io a credere che quella persona sia la stessa che conosco da una vita ormai, ma devo riconoscere che mia figlia ha compiuto il miracolo… Ma che c’è stai male, improvvisamente sei impallidita…”… La donna si sollevò di scatto… “No, Sean non ti preoccupare mi è venuto un forte mal di testa, vado a letto buonanotte”… e lo lasciò da solo in cucina a riflettere tra i morsi della fame che le merendine della piccola non avevano certo soddisfatto...
 
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striatina
view post Posted on 18/12/2003, 00:23




Julia si chiuse in bagno, ormai si sentiva tagliata fuori dalla vita di Christian… non aveva potuto condividere con lui i momenti in cui stava lottando tra la vita e la morte e neppure quella splendida notizia del ritrovamento di suo nonno… Con il suo uomo c’era sempre e comunque quella sanguisuga di Kate… Le era grata x averla salvata dalle grinfie di quel tipo e x aver donato il suo sangue a Chris, ma in cuor suo la odiava, la odiava con tutte le forze... Non sapeva più cosa fare, ormai il terreno le stava franando sotto i piedi. Suo marito prima o poi si sarebbe accorto del suo strano atteggiamento e avrebbe iniziato a farle domande, e poi c’era quel porco di Campbell. Ormai era chiaro che cosa volesse in cambio del suo aiuto… Julia si guardò allo specchio, quasi non si riconosceva più… valeva la pena buttarsi via x un uomo che forse non la voleva nemmeno? Si pettinò i capelli e cercò di asciugare la lacrime che copiosamente le rigavano il volto… No, Christian era l’uomo della sua vita, l’unico uomo che l’aveva fatta sentire donna e la trattava come tale… a Sean voleva bene, era il padre dei suoi figli, ma non provava niente di speciale, anche quando stavano insieme, tra loro era semplice routine… aveva dimenticato che cosa fosse la passione... Ultimamente si era riscoperta più volte a fantasticare su lei e Christian e ciò le rendeva ancora più pesante stare con Sean… lo trovava noioso da morire, così come trovava noiosa quella casa e la sua vita sempre uguale. Con accanto un uomo come Christian si sarebbe sentita di nuovo viva… si avvicinò alla vasca, Friskie giaceva su una bacinella pronto x essere lavato… Quanto se l’era presa con Annie che l’aveva sporcato di marmellata! Nei momenti più duri, infatti, aveva preso l’abitudine di stringere a sé l’orsetto che x qualche giorno aveva fatto compagnia al suo amore, in quel modo le sembrava quasi di averlo vicino, di poterlo toccare, sfiorare… ne sentiva addirittura il profumo… No, non poteva rinunciare a Christian così a cuor leggero… se sarebbe servito ad allontanare Kate era pronta a soddisfare i desideri di Campbell, l’importante era che finalmente potesse avere Christian Troy tutto per sé…
“Julia, stai male, sei in bagno da un’eternità”… Sean era preoccupato, sua moglie si era chiusa dentro e non rispondeva…
”Arrivo Sean, cercavo una crema che non ho trovato”.. La porta si aprì e Sean si accorse subito che qualcosa in sua moglie non andava, occhi lucidi, volto tirato, la seguì in camera e cercò in ogni modo di avvicinarsi a lei… “Sean x favore lascia perdere, non è il momento, ti ho già detto che ho mal di testa e poi mi da fastidio che tu ti avvicini a me, mi ricorda troppo quell’energumeno che è entrato in casa… Scusami so che non è piacevole, ma sono ancora choccata. Buonanotte”… Julia si girò di scatto, lasciando il povero Sean di stucco…
 
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striatina
view post Posted on 18/12/2003, 20:07




Ancora un giorno di riposo assoluto e poi sarebbero iniziate le torture di Sanders che gli avrebbero permesso di riacquistare tonicità e di di riprendere a vivere in modo normale.
Era una splendida giornata di sole, Christian non ne poteva più di stare chiuso in quelle quattro mura... "Kate che ne diresti di scendere in giardino, ho bisogno di respirare un po' d'aria... diciamo quasi pulita...", la ragazza gli sorrise... "Non credo che ci siano problemi, la febbre è sparita... senti x sicurezza vado un attimo da Alex, torno subito..."...
Kate corse fuori dalla stanza, mentre Christian prese il telecomando, avrebbe ingannato l'attesa con un po' di Tv... dopo un feroce zapping la sua attenzione fu attirata dal Canale 24..."La polizia di Miami conferma che il noto chirurgo plastico Merril Bobolit e sua moglie, la modella Kimberly Henry, sono ricercati per associazione a delinquere. In queste immagini vediamo i due il giorno del loro matrimonio. Chiunque avesse loro notizie è pregato di mettersi in contatto con i numeri in sovra impressione. Contiamo di darvi altre notizie nei prossimi notiziari..."... Il ragazzo lasciò cadere il telecomando nel momento in cui Kate rientrava... "Amore, Bobolit è ricercato, questo significa che il cerchio intorno ad Escobar si sta chiudendo... Ti rendi conto è colpa sua se quel boss è stato liberato... Però scusa se te lo dico, sono stati troppo superficiali... lo hanno lasciato andare sulla parola..." ... Kate annuì, quante volte si era sentita ribollire il sangue nell'apprendere che pericolosi criminali che a rischio della vita aveva assicurato alla giustizia erano stati liberati poco dopo... "Su tesoro, vedrai che adesso tutto andrà per il meglio... ma non avevi voglia di uscire? Alex ha detto si... Quindi si parte... Aspetta che avvicino al letto la sedia e prendo la vestaglia, lo so che è la tua preferita, me l'hai descritta tante di quelle volte che appena l'ho vista l'ho presa... Bene ora appoggiati a me, bravissimo... Mio signore possiamo andare, ma prima ti meriti un regalo...", Kate si avvicinò a lui e lo baciò..."Questo è per ricordarti quanto ti amo Mr Troy"... Christian rise, finalmente le cose si stavano sistemando.
Una volta fuori respirò a pieni polmoni e con la curiosità tipica dei bambini scrutò tutto ciò che lo circondava. Ogni cosa lo emozionava come se la vedesse per la prima volta, gli alberi, i fiori, le farfalle... "Guarda una coccinella!", Kate la prese delicatamente e la posò nella mano di Christian... "Dicono che porti fortuna..."... Il giovane chirurgo la guardò un attimo e poi la poggiò su un fiore lì vicino... "Kate, dopo quello che è successo, mi reputo davvero fortunato, la mia vita finalmente sta prendendo la piega giusta... e poi ho te... è cosi bello quando la mattina apro gli occhi e ti vedo accanto a me... ci pensi che tra qualche settimana io uscirò da qui? Allora hai pensato alla mia proposta di venire a vivere con me?..."... La giovane poliziotta non poté fare a meno di ridere, il suo ragazzo aveva una faccia così tenera... "Tranquillo, non ti libererai di me così facilmente, verrò via con te e ti vizierò in ogni modo fino a quando non sarai completamente guarito..."... Christian le prese la mano... "Allora sarà il mio turno e mi prenderò io cura di te... Ti AMO, mia Principessa, nelle mie vene ora scorre anche il tuo sangue e questo ci ha unito ancora di più... Anzi dovremmo già pensare al nostro matrimonio... Sai fare progetti x il futuro, dopo che l'altro giorno mi sentivo xso, è straordinario"...
I due ragazzi si baciarono e non si resero conto che alle loro spalle Julia li stava osservando stringendo con rabbia i pugni...

Edited by striatina - 18/12/2003, 18:24
 
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striatina
view post Posted on 19/12/2003, 01:32




Per Julia assistere a quella scena era stato come ricevere una pugnalata al cuore... ancora una volta aveva provato un odio viscerale nei confronti di quella ragazza che pure era la sorella dei suoi figli. Le restava da giocare la carta Campbell, per una volta in vita sua avrebbbe ascoltato il cuore... era Christian quello che voleva e se averlo significava cedere a quel porco lo avrebbe fatto. Si precipitò di corsa alla macchina e si avviò verso il comando di polizia. Non ci fu bisogno di entrare, Campbell era fuori a fumare una sigaretta. Quando la vide arrivare le sorrise e la invitò su una panchina là vicino... "Sapevo che ti avrei rivista presto. Allora hai pensato alla mia proposta?"... Julia lo scrutava con attenzione, sapeva bene che quell'uomo aveva un debole x lei da tempo. Eppure x anni lo aveva visto felice accanto a sua moglie, Charlotte, fino al giorno in cui lei era morta in un incidente aereo. Da quel momento lo aveva visto incupirsi e chiudersi sempre più in se stesso, buttarsi anima e corpo sul lavoro e passare da una donna all'altra. "Perchè mi stai trattando così? Pensavo che tu a me ci tenessi e credevo anche che fossi amico di Sean... ma dopo quella proposta indecente che mi hai fatto..."... Campbell sorrise sarcasticamente..."Julia, ti rendi conto di ciò che hai detto? Io mi dovrei preoccupare di Sean, quando tu hai chiesto il mio aiuto x tradirlo? Dai non ci prendiamo in giro... Ti ribadisco ciò che ti ho detto l'ultima volta, affiderò l'incarico a Kate solo se tu verrai a letto con me... queste sono le mie condizioni, prendere o lasciare... sta a te decidere. Comunque se posso darti un consiglio pensaci su prima di mandare all'aria il tuo matrimonio, il tuo dottore è proprio innamorato di Kate... Cosa ti fa credere che lui si metta con te non appena si troverà da solo? Pensaci Julia, dimentica x un attimo la mia proposta e rifletti, lui è il miglior amico di tuo marito non lo tradirebbe mai, soprattutto dopo tutto quello che è successo. E' una pazzia quella che vuoi fare, lui inoltre è in pericolo... non dimenticare che è l'unico sopravvissuto a quella pazza, per questo ho chiesto a Kate di stargli vicino 24 ore su 24... è un elemento fondamentale x le nostre indagini...". Julia lo guardò fisso... "Non credo di doverti dare troppe spiegazioni, tu pensa solo ad allontanare Kate, poi ti saprò ricompensare a dovere...". Campbell si alzò... "Se è quello che vuoi, però sappi che la missione avrà inizio solo quando Troy uscirà dall'ospedale, non prima xchè in questo momento ho carenze in organico e non potrei sorvegliarlo a dovere. Ti saluto Julia".
 
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291 replies since 3/12/2003, 12:44   6010 views
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