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Un SMS per le vittime del terremoto in Abruzzo

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view post Posted on 7/4/2009, 18:42
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Half Demon Girl



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CITAZIONE
Un Sms per le vittime del terremoto

Gli operatori di telefonia mobile Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia, d'intesa con la Protezione civile, hanno attivato il numero

48580



per raccogliere fondi a favore della popolazione dell'Abruzzo gravemente colpita dal terremoto.

Ogni Sms inviato contribuirà con 1 euro, che sarà interamente devoluto al Dipartimento della Protezione civile per il soccorso e l'assistenza.


Inoltre sarà possibile donare 2 euro attraverso chiamata da rete fissa di Telecom Italia, utilizzando lo stesso numero:

48580



Il Dipartimento della Protezione civile fornirà tutte le indicazioni sull'utilizzo dei fondi raccolti.

Mandare un sms al 48580 dona un euro alle vittime del terremoto, cos'è per noi? il costo di un caffè.

Poi se volete donare 2 euro potete fare una chiamata allo stesso numero 48580 da rete fissa.

Forza ragazze. :hug:
 
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Amalasunta69
view post Posted on 7/4/2009, 18:51




io ho avuto solo un dubbio: i due euro arrivano interi o parte se la tengono le compagnie telefoniche? :cry: sarebbe crudele da parte loro e spero tanto che non cerchino lucro da queste cose... grazie per i numeri, cole
 
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lovecole
view post Posted on 7/4/2009, 22:18




L'articolo dice che la somma sarà "interamente" devoluta alla Protezione Civile, questo dovrebbe voler dire che le compagnie telefoniche non trarranno nessun guadagno.
Anche a me era venuto questo dubbio inizialmente perchè ricordo di aver sentito che i primi tempi in cui questo sistema veniva utilizzato per la beneficenza solo una parte della cifra veniva in effetti donata, il resto era iva o compenso per le compagnie telefoniche, non ricordo con precisione.
Ora le cose dovrebbero essere cambiate.

Grazie Colemy. :)
 
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accipippi
view post Posted on 8/4/2009, 14:44




Grazie colemy provvedo subito
 
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anim47
view post Posted on 8/4/2009, 17:22




Grazie Colemy . E' il minimo che possiamo fare .....con tutto quello di cui hanno bisogno..... :(
speriamo che davvero sia interamente devoluto e non trattengano una parte per loro.... :(
 
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Amalasunta69
view post Posted on 9/4/2009, 11:27




grazie lovecole per la precisazione ^_^
 
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Yulianna
view post Posted on 10/4/2009, 11:26




grazie colemy, ho già contribuito su entrambi :hug:
 
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lovecole
view post Posted on 11/4/2009, 10:59




Ho sentito in televisione un dirigente delle Poste, ha precisato che per le offerte fatte con bollettino postale viene comunque addebitata la commissione di 1.1 euro ma che anche questa somma verrà devoluta in beneficenza. :)
 
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Amalasunta69
view post Posted on 11/4/2009, 19:51




ah, beh allora è perfetto ^_^
 
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naranja
view post Posted on 2/6/2009, 12:49




E dopo tutta la propaganda... cosa ne è di loro? Mi risulta che siano ancora sotto le tende, che col caldo in arrivo saranno pure un forno, e che nessuno abbia ancora iniziato a ricostruire una casa. :(

Io ho mandato degli SMS e ho fatto anche un'offerta alla Croce Rossa, e mi domando dove finiranno questi soldi, e cosa ne sarà di questa povera gente.

CITAZIONE
L’Aquila e nella valle dell’Aterno, epicentro del sisma, l’atmosfera sembra congelata. Si gestisce, forzatamente, la vita nei campi. I lavori, in particolare nel centro storico, sono più o meno fermi. Di ricostruzione o meglio di pre ricostruzione, nemmeno l’ombra. Ma la militarizzazione del territorio rimane comunque invariata. «Siamo tanti, troppi e siamo inutili - racconta un agente di polizia a un posto di blocco sulla statale 17 che segue la valle incassata fra Gran Sasso e Sirente e Maiella -. Abbiamo l’ordine di fare un tot di controlli ogni giorno, che servano o meno. Fra noi e le altre forze dell’ordine non c’è affatto coordinamento. Ieri abbiamo fermato un locale ed era la quarta volta in meno di mezz’ora. Era giustamente esasperato. Dopo il G8, di sicuro, diminuiranno il nostro numero. Ora l’ordine è farci vedere». Ma è vero che stanno smantellando i campi e molta gente sta rientrando in casa? «Ma dove?». Già, dove? Perché sarebbe interessante capire dove e come la popolazione colpita nei comuni con crolli e danneggiamenti abbia la minima possibilità di riaccedere alla propria abitazione. E sarebbe davvero interessante capire come domenica scorsa il Tg5 abbia dedicato più di 5 minuti di servizio al rientro “nel centro storico” di un comune praticamente non colpito dal sisma se non per un crollo interno a un campanile e alcuni danni a case già abbandonate e diroccate. Chi stava in tenda in questo paese era per paura, non perché avesse danni. Come avvenuto in mezzo Abruzzo, del resto. Ma un micro campo della Protezione civile che chiude i battenti, anche se di dubbia utilità, fa notizia. Fa notizia soprattutto quando si cerca di occultare la stasi che attraversa oggi l’area colpita dal terremoto del 6 aprile. Nulla è cambiato, siamo in Italia e nel Belpaese è un’arte, oggi, negare l’evidenza. E l’evidenza è che non ci sono soldi, che quei pochi soldi che ci sono diventano terreno di scontro fra Protezione civile ed enti e amministrazioni locali e che la ricostruzione è di fatto paralizzata. E la paralisi, in queste settimane, si sta trasformando in farsa. Amara, ma pur sempre farsa. Un esempio. La Provincia di Trento, immediatamente dopo il sisma, aveva stanziato e approvato una gara per la costruzione di 170 moduli abitativi destinati a Paganica, ex paesone alle porte del capoluogo oggi assorbito come frazione de L’Aquila. Delibera e gara fatti, individuata l’area, già si stava procedendo alla costruzione delle piattaforme di cemento armato dove porre case moderne e funzionali di 80/120 metri quadrati (non baracche o container) costruite con il principio della bioarchitettura. Purtroppo l’individuazione dell’area da parte della Protezione civile era stata imposta senza alcuna consultazione con il Comune. Da qui lo scontro e
il conseguente blocco. Addirittura le piazzole già realizzate sarebbero state ricoperte e, in mancanza di accordo, le case destinate ad altri Comuni dell’area. Mentre era prevista la consegna delle stesse 20 giorni fa alle prime 170 famiglie di Paganica. Perché questo tipo di case ha una particolarità: quelle di essere realizzate e concluse in 5 o al massimo 7 giorni. Come dire: forzare non paga e non paga neanche il protagonismo. E a farne le spese sono gli sfollati. Solo una di queste strutture di bioarchitettura sarà realizzata a Paganica, forse. Ma dentro un impianto sportivo della locale società di rugby. A metterla in piedi una “squadra” di camalli genovesi con associazioni locali e il contributo di un gruppetto di imprenditori. Una biblioteca per bambini, che se non interverrà nessuno a bloccarla o a cercare di metterci “il cappello” sopra, potrebbe essere
realizzata, consegnata e inaugurata prima della kermesse del G8. Una delle tante, strane, magiche ed efficaci alleanze create dalla società civile in queste settimane.

Tratto da: Terra News

 
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